mercoledì 30 aprile 2014

I Piketty della piccola borghesia liberty

Come le banche soffocano l'economia
Siamo sempre fermi al socialismo antimoderno criticato da Marx ed Engels nel Manifesto [SGA].

C. H. Douglas (1879-1952): Come le banche soffocano l’economia. Monopolio finanziario e impoverimento dei popoli, Mimesis, pp.142, euro 14

Risvolto

C.H. Douglas ritiene che alla base di ogni problema economico ci sia un contrasto tra credito reale e credito finanziario: il credito reale nasce dalla produzione e dai consumi, e si basa sulla comunità di cittadini che lavorano e vivono insieme; il credito finanziario, ossia la disponibilità di potere d’acquisto fornito dalle banche, è nato in ausilio del credito reale ma è diventato il vero protagonista della scena economica mondiale. Monopolizza la distribuzione delle ricchezze reali e non serve più a ripartire il benessere fra tutta la popolazione, bensì ad arricchire smisuratamente una piccola minoranza di sfruttatori.

C.H. Douglas (1879-1952), ingegnere scozzese ed economista eterodosso, dopo la Prima guerra mondiale elaborò la dottrina economica del Credito Sociale, che affascinò intellettuali e artisti come Ezra Pound e T.S. Eliot, Charlie Chaplin e Frank Lloyd Wright, George Orwell e Aldous Huxley. Secondo Douglas, il sistema bancario di una nazione non deve essere gestito da enti di profitto privato, come oggi sono tutte le banche, comprese quelle centrali, ma deve essere indirizzato ad aumentare il benessere di una nazione, migliorando il tenore di vita dei suoi cittadini. 


Il valore del denaro
Silvio Gesell (1862-1930): Il valore del denaro, Mimesis, pp.192, euro 18

Risvolto

“Un profeta immeritatamente trascurato, un autore che può incidere più di Marx”. In questo modo Lord Keynes descrive il lavoro di Silvio Gesell. Mai pubblicato in italiano, questo libro ha ispirato economisti e rivoluzionari, utopisti e poeti, sfidando il monopolio dottrinario marxista e il dogma liberale del libero mercato. Quanto mai attuali, ai giorni dello strapotere della finanza, le pagine di Gesell sviscerano il paradosso dell’ossessione monetaria. Il valore del denaro è frutto di una convenzione sociale. Il monopolio della creazione e distribuzione del denaro crea artificialmente miseria e sovrapproduzione, seminando artificialmente povertà in mezzo all’abbondanza.

Silvio Gesell (1862-1930) nato in Germania, si trasferisce in Argentina dove diventa un ricchissimo allevatore e un prolifico scrittore di economia. La sua fama di economista pragmatico lo porta a ricoprire la carica di Ministro delle finanze nella Repubblica Sovietica Bavarese del 1919. La sua opera principale, L’Ordine Economico Naturale, ha ispirato utopisti, rivoluzionari e intellettuali, affascinati dalla proposta di liberare il denaro dalla schiavitù dell’interesse. 



Spendere alla faccia delle banche Riforme radicali contro l’usura 
Mimesis dedica una collana ai teorici eterodossi, da Douglas a Gesell, che influenzarono il grande poeta. Con il sogno della giustizia sociale

29 apr 2014 Libero ANDREA COLOMBO  

Ezra Pound era un poeta economista. Molti sono composti rincorrendo sogni di equità sociale, con l’idea che l’abbondanza in natura c’è, basta saperla sfruttare e distribuire con giustizia i beni della terra. Un ideale, questo, avversato, secondo Pound, dagli usurai eda un sistema finanziario che ha perso, per dirla conDante, «ilben dell’intelletto», preferendo le speculazioni sul denaro creato dal nulla all’economia reale che inventa, produce, vende e compra cose concrete.  
Ora, una nuova collana curata da Luca Gallesi (che di Pound si è occupato in diversi saggi), Oro e lavoro di Mimesis, intende presentare al pubblico italiano quegli economisti eterodossi che sono servitida fonti per ilpoetaamericano. Come il maggiore scozzese C. H. Douglas (1879-1952), il fondatore del cosiddetto «Credito Sociale», che nel testo del 1920 Come le banche soffocano l’economia ( pp.142, euro 14), spiega che il sistema finanziario delle democrazie dell’epoca è fallace edeve essere sostituito da unmeccanismo virtuoso che metta al centro i produttori. O come l’economista tedesco Silvio Gesell (1862-1930), un socialista dal taglio nettamente libertario, che ne Il valoredeldenaro ( pp.192, euro 18) proponeunaformula consumisticaante 

in cui lamoneta deve circolare, e in fretta, per evitare di essere tassata. I soldi, d’altronde, vannospesise si vuole garantire una crescita dei consumi: l’opposto dell’austerità imposta daimeccanismi finanziari che strangolano oggi l’Europa, ma che hanno una storia antica. 

Douglasparte da una disamina impietosadelle condizionieconomichedell’Europa postbellica, strangolata da un lato daimeccanismi usurai dell’alta finanza e dall’altro dalla violenta politica di nazionalizzazione imposta dai Soviet (con le mitragliatrici che, nota Douglas, sono diventate le armi di persuasione nel «paradiso del proletariato»). A nulla servono misurecomel’impostapatrimoniale, o altre forme di ipertassazione che impoveriscono popoli e classe dirigente. L’antidoto proposto da questo economista eterodosso è contrapporre al credito finanziario il credito reale che nasce dalla produzione e dai consumi, e che si basa sulla comunità dei cittadini e non sugli gnomi diWall Street o della City che rispondono a interessi privati. 


Come scrive Gallesi nell’introduzione, «secondoilMaggiore, la scarsità delpotere d’acquisto è assolutamente artificiale, e potrebbe essere efficacemente neutralizzata distribuendo periodicamente ai consumatori del credito aggiuntivo», un “dividendo” statale che permetterebbe nonsolodiabolire la tassazione, mapersino di ridurre l’orario di lavoro a tutti. 

Un’utopia statalista, certo, che tuttavia affascinò numerosi letterati: non solo Pound, attratto dalle critiche al sistema usuraio delle banche, ma pure T. S. Eliot, AldousHuxley e persino CharlieChaplin. Douglas intuiva anche che uno dei nodi centralipermigliorare laproduzione, rendendola ecocompatibile e in ultima analisi più conveniente, è quello energetico: per questo accenna alla possibilità di utilizzare l’energia solare. Le teorie delcredito sociale di Douglas hanno avuto un discreto successo, e applicazioni pratiche, tra gli anni ’30 e ’50, specie in Canada e Australia. 

L’altro economista eterodosso di riferimento di Pound è Gesell. Figura singolare di commerciante, trasferitosi dapprima in Sudamerica con le sue attività imprenditoriali, torna in Europa nel 1911 e inizia a pensare a un’alternativa al sistema monetario vigente, che permette la speculazione da parte di persone che accumulano ricchezze senza lavorare, semplicemente speculando sugli interessi del denaro conservato in banca. Pensa quindi alla formadiun denaro «prescrittibile», ossia che scada dopo un certo tempo: e quindi che, come un alimento, debba essere “consumato” (ossia circolare) in fretta e non possa essere tesaurizzato. 

Diventato dopo la GrandeGuerra, anche se solo per una settimana, ministro delle Finanze della fugace Repubblica SovieticadiBaviera, tentadi introdurre questa nuova forma di moneta, accanto ad altremisure (come una pesante patrimoniale e la nazionalizzazione delle terre agricole), ma i tempi non erano maturi per tali riforme radicali. Bisognerà attendere l’arrivo della grande recessione del 1929 per vedere applicate le sue idee, in diverse città degliUsa e aWorgl, in Tirolo. Negli anni Trenta, dopo la sua morte, la sua filosofia proto-consumista conoscerà una discreta circolazione, sia in ambienti libertari e anarchicheggianti, sia tra simpatizzanti fascisti, come l’inglese James Barnes e appunto Pound.

È un’economia poetica, certo, quella che aveva inmentePound, utopistica, anche se con una certa pretesa di incidere sulla realtà. Ma ciò che va salvato è l’anelito a unamaggiore giustizia sociale, a una più equa distribuzione delle ricchezze.

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