Negli anni Novanta era esplosa la mania - e l'ideologia - della globalizzazione. Anche nella sinistra estrema, categorie analitiche e interi pezzi di teoria sembravano improvvisamente obsoleti.
La globalizzazione apriva una nuova epoca storica nella quale i conflitti erano magicamente spariti e si realizzava l'unità del genere?
Oppure si trattava di una precisa strategia atlantista - non certo un "complotto", ma una progetto politico aperto e dichiarato - che puntava a costruire un'area di libero scambio per dare la spallata decisiva che avrebbe posto fine alla Guerra Fredda?
Contribuii al dibattito con questo testo, da tempo esaurito, che ripropongo in un momento di particolare conflittualità internazionale [SGA].
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