venerdì 16 gennaio 2015

Il complotto di Malatesta

Nuova luce su una lettera dell'anarchico Errico Malatesta - Universitas Studiorum
Enrico Tuccinardi e Salvatore Mazzariello: Architettura di una chimera: rivoluzione e complotti in una lettera dell’anarchico Malatesta reinterpretata alla luce di inediti documenti d’archivio, Universitas Studiorum


Risvolto
Il 18 maggio del 1901 il più celebre e temuto degli anarchici italiani, Errico Malatesta, all’epoca esiliato a Londra, inviò a un destinatario ignoto una misteriosa lettera, densa di contenuti che alludevano a complotti e macchinazioni rivoluzionarie in Italia. La lettera fu intercettata dai servizi segreti del Ministero dell’Interno, presieduto da Giovanni Giolitti. A meno di un anno da quando, in una calda serata di luglio, un giovane anarchico venuto dall’America, Gaetano Bresci, aveva assassinato il Re d’Italia, lo spettro anarchico tornava a incombere sulla Penisola.

L’anarchismo, agli inizi del XX secolo, si stava trasformando in una minaccia planetaria e in Italia, complici le politiche sociali di uno Stato autoritario e repressivo, rischiava di trovare l’appoggio determinante di un popolo sempre più esasperato. In questo humus storico-politico germoglia e si sviluppa l’intreccio di eventi che fa da sfondo alla missiva di Malatesta. Per la prima volta, grazie a una serie di documenti inediti, vengono identificati i personaggi chiave della lettera e, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca svolto in archivi italiani e francesi, viene fatta luce, dopo oltre un secolo, su un appassionante intrigo d’inizio ’900, che vide coinvolti un gruppo di anarchici italiani residenti all’estero sotto la guida di Errico Malatesta, il governo italiano, con Giolitti e i suoi agenti infiltrati nel milieu anarchico, e persino l’ex regina di Napoli, Maria Sofia, in esilio a Parigi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Wow, appassionante. Salvo