domenica 25 ottobre 2015
Un approccio psicopatologico allo sterminio di massa novecentesco
Il Novecento secolo demoniaco, ovviamente. Perché dell'Ottocento, o di quanto avveniva prima- quando ad essere sterminati erano solo i sottouomini colonizzati - ce ne fottiamo [SGA].
Abram De Swaan: Reparto assassini. La mentalità dell'omicidio di massa, Einaudi
Risvolto
In questo libro, Abram de Swaan, scienziato sociale e psicanalista, offre una
originale radiografia della violenza di massa attuata dai cosiddetti
«uomini comuni», esaminando le dinamiche di reclutamento
dei regimi sanguinari al fine di creare un articolato meccanismo
che predispone alle peggiori nefandezze senza apparente coinvolgimento
morale, senza l'attivazione di un senso di responsabilità
personale.
Il XX secolo, con i suoi milioni di persone barbaramente assassinate,
è stato tra i piú sanguinosi nella storia dell'umanità. E la domanda
che continua a tormentarci è come sia possibile che tanti
volenterosi carnefici si mettano al servizio del male. In questo libro,
Abram de Swaan, scienziato sociale e psicanalista, offre una
originale radiografia della violenza di massa attuata dai cosiddetti
«uomini comuni», esaminando le dinamiche di reclutamento
dei regimi sanguinari al fine di creare un articolato meccanismo
che predispone alle peggiori nefandezze senza apparente coinvolgimento
morale, senza l'attivazione di un senso di responsabilità
personale.
De Swaan si domanda da dove provengano le azioni genocidarie e
come possano rifluire, apparentemente senza lasciare traccia, nella
vita quotidiana, quando l'orrore è terminato. E coloro che ne sono
stati responsabili? Erano davvero il mero prodotto di circostanze
esterne? Oppure qualcosa di intimamente costitutivo li disponeva
a diventare assassini di massa? Attingendo a un ampio ventaglio
di discipline, tra cui la sociologia, l'antropologia, le scienze politiche,
la storia e la psicologia, De Swaan getta nuova luce sul male
radicale, che continua a imperversare tra i popoli di tutto il mondo.
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