domenica 6 dicembre 2015

Noam Chomsky: le origini del linguaggio

La scienza del linguaggioNoam Chomsky: La scienza del linguaggio. Interviste con James McGilvray, Il Saggiatore

Risvolto
Noam Chomsky è l’intellettuale americano più significativo degli ultimi cinquant’anni. Filosofo
e pensatore politico, attivista nelle battaglie per i diritti umani, Chomsky ha costruito nel tempo un corpus imponente di scritti che spaziano dall’analisi dell’attualità statunitense alle ultime conquiste dell’intelligenza artificiale. Questi campi di indagine non hanno tuttavia distolto la sua attenzione da quella che rimane la costante più evidente del suo pensiero: la teoria linguistica, e in particolare la riflessione sull’origine, la natura e la funzione del linguaggio.
In questo libro di interviste con James McGilvray – arricchito da un dettagliato glossario dei termini tecnici e da chiare appendici esplicative –, Chomsky ripercorre gli snodi centrali della sua teoria, secondo la quale il linguaggio è un sistema biologico evolutosi in un singolo individuo e in seguito trasmesso geneticamente alla sua discendenza. In questa visione, il linguaggio non è più un semplice strumento, ma diventa un elemento chiave della nostra natura. Anzi, è proprio il linguaggio a rivelare quanto c’è di autenticamente umano in noi e nel modo in cui ci siamo evoluti.
Con il tono persuasivo che da sempre lo contraddistingue, Chomsky parla in queste pagine
– ideali tanto per chi vuole accostarsi per la prima volta al suo pensiero, quanto per chi desidera approfondirne i momenti fondamentali – del rapporto fra linguaggio e idee, dell’importanza della semplicità nell’elaborazione filosofica, del sapere e dell’apprendimento, e indaga con l’usuale lucidità e acutezza la relazione fra linguistica e politica, individuando il nesso che unisce due campi apparentemente così lontani in un impegno oggi più che mai urgente: quello per la libertà di ogni uomo.


Chomsky: è solo apparente la diversità delle lingue umane 

Lo studioso americano parla di un libro edito dal Saggiatore e delle sue nuove ricerche Struttura innata «Il sistema che plasma il significato è semplice e piuttosto uniforme in tutti gli idiomi» Scienza e politica «Le mie idee libertarie derivano forse anche dall’attenzione verso ogni tipo di creatività» 
6 dic 2015  Corriere della Sera Di Massimo Piattelli Palmarini 
È dal 19 novembre disponibile in libreria il volume La scienza del linguaggio (Il Saggiatore), basato su alcune lunghe interviste con Noam Chomsky, realizzate dall’insigne linguista canadese James McGilvray. Corredato da numerose appendici, glossari e note a piè di pagina, il libro ripercorre in modo accessibile a un pubblico non specialista lo sviluppo delle idee di Chomsky, cioè di colui che alcuni considerano il massimo linguista di ogni tempo e che è di fatto il più citato intellettuale vivente. Immagine Jenna Burchell (Pietermaritzburg, Sudafrica, 1985), If these walls could talk (2012, installazione multimaterica, marmo, cemento, acciaio e alluminio, particolare), Courtesy dell’artista /Sulgar-Buel Lovell Gallery, Cape Town 
Ho chiesto a McGilvray quale impressione o sensazione abbia ricavato da queste sue interviste. Mi dice: «Noam è stato un’incessante ricarica delle mie batterie intellettuali. Lui è sempre stimolante e spesso produce in chi lo intervista, senza volerlo, un sentimento di inferiorità intellettuale». 
In questa mia intervista con Chomsky mi sono tenuto su temi più generali di quelli trattati nel libro con McGilvray. La mia prima domanda è se sia corretto sintetizzare la sua opera, sviluppata in oltre mezzo secolo, come l’esplorazione, in fondo, di una singola idea centrale. «Forse la singola idea — risponde Chomsky — è ben sintetizzata dal titolo di un mio prossimo libro: Che tipo di creature siamo?. Il nucleo del mio lavoro, infatti, è stato la natura del linguaggio, una proprietà essenziale che ci definisce in quanto esseri umani, ma ovviamente le considerazioni via via sviluppate vanno ben al di là». 
Gli chiedo adesso di riassumere gli ultimissimi sviluppi della sua teoria, quello che c’è di nuovo, da due o tre anni a questa parte. «La proprietà basilare di ogni lingua umana — mi risponde — è un processo generativo che porta a emettere e comprendere una schiera potenzialmente infinita di espressioni aventi una struttura interna gerarchica. Ciascuna di queste determina una stretta corrispondenza tra suoni (o gesti, nel linguaggio gestuale dei sordi) e significati. In questi ultimi anni è diventato realistico avanzare una tesi piuttosto radicale: il nucleo del sistema che determina il significato è estremamente semplice e assai prossimo a essere uniforme in tutte le lingue. La complessità delle lingue e la loro diversità sono in un certo senso apparenti. Scaturiscono da un sistema secondario, un sistema sensorio e motorio, che determina le forme manifeste, cioè suoni o gesti. Il mio lavoro attuale sul linguaggio è essenzialmente dedicato a perseguire fin dove possibile questo programma di ricerca». 

In gennaio uscirà negli Stati Uniti per l’editore Mit Press un libro di Noam Chomsky e di Robert Berwick essenzialmente centrato sul problema dell’evoluzione biologica del linguaggio. Il titolo è Why Only Us? («Perché solo noi?»). Lo si deve intendere: perché solo noi esseri umani abbiamo il linguaggio? 
Come ben spiegato nelle sue interviste con McGilvray, Chomsky esclude che i molteplici e a volte raffinati sistemi di comunicazione animale siano da considerarsi parenti delle lingue umane. Gli chiedo se può riassumere il «messaggio» centrale di questo imminente libro. «Il titolo è assai rivelatore. Berwick ed io cerchiamo di mostrare che la componente centrale di quanto abbiamo appena visto qui sopra è emersa una sola volta nella storia degli organismi viventi. Questa ha prodotto i tratti fondamentali della natura umana e ci distingue nettamente dalle altre specie viventi. L’emergenza è stata probabilmente assai subitanea e piuttosto recente nella scala evolutiva. Non c’è stata alcuna evoluzione successiva in questo nucleo. L’apparente diversità e la complessità delle lingue, come dicevo qui innanzi, sono scaturite dal bisogno di connetterci, mediante il sistema sensorio-motorio, con i nostri simili. Il sistema interno è fondamentalmente atto a pensare, non a comunicare. La complessità scaturisce dall’uso di questo sistema per comunicare». 
La sua teoria, anzi spesso l’intero suo modo di trattare il linguaggio, sono stati a lungo e da più parti ferocemente criticati. Chomsky ha inflessibilmente ripetuto che il suo approccio è nient’altro che l’applicazione al linguaggio dei normali metodi scientifici. Come mai, allora, tante critiche e spesso tanta acrimonia? «Questo modo di trattare il linguaggio — osserva lo studioso americano — va contro un buon numero di dottrine molto radicate, in filosofia, in psicologia e nella linguistica tradizionale. Quanto più viene sviluppato, tanto più decisamente si scontra con queste dottrine, almeno a mio avviso. Quanto alle alternative proposte, io stesso e vari colleghi abbiamo sempre puntualmente e direi persuasivamente risposto, ma occorre che ciascuno giudichi di testa propria.» 
I suoi saggi di linguistica non parlano mai di politica e i suoi saggi di politica non parlano mai di linguistica, ma ci si può chiedere se e come, ad un livello profondo, il suo pensiero linguistico e il suo pensiero politico trovino un fattore comune. Così mi risponde Chomsky: «Forse, andando abbastanza in profondità, si tratta di speculazioni sugli aspetti fondamentalmente creativi della natura umana. Queste idee trovano espressione tanto nel pensiero sociale e politico di stampo libertario quanto nello studio del linguaggio. I primordi si possono rintracciare, andando indietro nel tempo, all’alba della rivoluzione scientifica, in Galileo, Cartesio e altre figure-guida del pensiero moderno. Le ramificazioni e le implicazioni sono numerose e significative ancora ai nostri giorni, in ambedue queste aree». 
Troviamo nel volume di Chomsky appena pubblicato in Italia e nei suoi due libri di prossima pubblicazione negli Stati Uniti precisazioni e argomentazioni su tutti questi temi, qui solo brevemente ricapitolati.

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