lunedì 28 marzo 2016

Jan Assmann e il disagio dei monoteismi

Jan Assmann: Il disagio dei monoteismi. Sentieri teorici e autobiografici, Morcelliana

Risvolto
La narrazione dell’itinerario intellettuale di uno storico della cultura è uno scavo nel ricordo personale e collettivo: una “archeologia” della memoria e dei popoli che è la cifra del pensiero di Assmann. Noto, e avversato, per le sue analisi sulla radice violenta dei monoteismi, in questa intervista l’egittologo racconta gli esordi, i grandi maestri che lo avvicinarono all’antica cultura egizia ed ebraica (Eberhard Otto, Georges Posener, Jacob Taubes, Guy Stroumsa), la storia del concetto di “distinzione mosaica” – dove “religione” sta per “distinzione” tra vero e falso, tra fedeltà e tradimento di Dio – dall’antichità all’età moderna, nel confronto con pensatori come Lessing e Mendelssohn nel ’700 e, nel ’900, Gandhi, Sloterdijk, Freud per la prospettiva psicanalitica, fino a Gadamer e Lévi-Strauss. L’idea di “traducibilità” dei nomi di Dio da una religione all’altra, propria degli antichi politeismi, e la moderna ermeneutica della religio duplex – doppia verità, universale e rivelata – permettono di ripensare il monoteismo oltre se stesso: un movimento della memoria e del concetto che va dalla religione esclusiva di Mosè alla possibilità di una religione universale. 
Leggi anche qui

L’etica religiosa e il suo “doppio” 

Nel suo “Il disagio dei monoteismi” il grande studioso Jan Assmann ripercorre le radici del Dio unico e propone una nuova strategia per la tolleranza
MAURIZIO BETTINI Restampa 27 3 2016
L’interpretazione che Jan Assmann ha dato delle forme del monoteismo costituisce uno dei contributi più interessanti che le ricerche storiche e antropologiche, in campo religioso, abbiano ricevuto negli ultimi anni. Sua in particolare la formula “esclusione Mosaica” per definire un tratto che accomuna i tre grandi monoteismi: ossia la convinzione che il Dio sia unico, e che non possa essere se non il proprio («non avrai altro Dio all’infuori di me»). Questo atteggiamento conduce a considerare “falsi dèi” le divinità altrui, concependo il proprio Dio come l’unico “vero”; e ha scatenato per questo sanguinosi conflitti di religione, come oggi purtroppo ancora vediamo. Al contrario, nelle religioni politeistiche — in cui era perfino possibile identificare una divinità altrui con una divinità propria — il conflitto per affermare il “vero dio” era rimasto del tutto sconosciuto.
Di Assmann sono già state tradotte opere fondamentali, quali Mosé l’egizio o Il prezzo del monoteismo: oggi il lettore ha a disposizione una sintesi viva, aggiornata del suo pensiero nel libro intervista rilasciata a Elisabetta Colagrossi ( Il disagio dei monoteismi, Morcelliana). Cosa propone Assmann nel suo dialogo? In primo luogo una revisione della “esclusione mosaica”: l’opposizione fra dio vero e dio falso si sarebbe affermata non tanto nei libri mosaici della Bibbia, dove in effetti si parla solo di esclusiva “fedeltà” al Dio d’Israele, ma nei profeti più recenti, come Geremia e il Deutero-Isaia. Questo mutamento sarebbe anzi avvenuto per influsso dello Zoroastrismo, la religione iranica. Di conseguenza, aggiungiamo noi, l’opposizione tra dio vero e dio falso avrebbe la sua origine in una cultura religiosa esterna a quella ebraica. Su quest’ultima ipotesi ci nasce un dubbio, però. Non potrebbe essere questo un modo per alleggerire, diciamo così, la responsabilità del monoteismo ebraico, e di quelli che da esso sono derivati, nell’elaborazione di un modello religioso che oggi appare sempre più messo in discussione?
Il lettore attento più ai problemi dell’oggi che a quelli delle origini, troverà comunque di grande interesse la proposta che Assmann avanza per superare gli odierni conflitti di religione: ossia un ritorno a ciò che l’Aufklärung tedesca definiva “religio duplex”. Una religione “doppia” nel senso che accanto, o sotto, quelle rivelate — e spesso tra loro in conflitto — si riconosceva l’esistenza di un’unica e comune religione a carattere etico: un punto di fuga “trascendentale” in cui tutte le diverse fedi, senza rinunciare alle proprie specificità, possono convergere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI ANNA GODEASSI
IL DISAGIO DEI MONOTEISMI di Jan Assmann a cura di E. Colagrossi MORCELLIANA
PAGG. 95, EURO 11

Nessun commento: