martedì 8 marzo 2016

Una storia dell'etica

Risultati immagini per Etica. I classici, le teorie e le linee evolutivePiergiorgio Donatelli: Etica. I classici, le teorie e le linee evolutive, Einaudi

Risvolto
Questo volume illustra i temi e le concezioni dell'etica attraverso la presentazione dei suoi principali autori classici, esaminati lungo un percorso cronologico che consente di registrare le continuità e le trasformazioni delle categorie filosofiche. Nelle linee evolutive che sono rintracciate lungo i secoli, le nostre concezioni morali trovano le loro prime formulazioni, le argomentazioni e le distinzioni filosofiche, i contenuti sostantivi e soprattutto un bacino fondamentale per la riflessione etica attuale.                   Attraverso l'esame dettagliato dei grandi autori, da Platone a Nietzsche, Piergiorgio Donatelli fa emergere i vari piani e dimensioni dell'etica. Tra questi, i modelli (l'etica come sapere, modo di vivere, critica della società, autocomprensione riflessiva), le teorie (giusnaturalismo, sentimentalismo, razionalismo...), la natura dell'etica (il ragionamento pratico, la psicologia morale, il luogo o la realtà della morale), le nozioni filosofiche centrali (virtú, doveri, diritti, coscienza, libertà), il rapporto con le altre sfere (politica, religione, estetica), i nuclei sostantivi (le tassonomie di virtú e doveri, le concezioni della giustizia, della libertà, di ciò che ha valore, della sessualità). Cosí concepito, il libro offre al lettore un tessuto di idee e punti di vista indispensabili a strutturare la riflessione intorno ai problemi complessivi della vita umana individuale e associata.


Dal cielo al mondo globale, l’etica oggi si chiama dialogo 
Due libri ci aiutano a comprendere una società che ha perso la fede nella ragione universale 

Federico Vercellone Busiarda 8 3 2016
Come possiamo proporre un’etica nell’epoca della globalizzazione quando i costumi e i modi di vita, le fedi e le credenze conducono un’esistenza sempre più prossima senza per questo venire davvero a contatto? La prossimità di soggettività eterogenee, provenienti da mondi diversi non produce spesso una maggiore autocomprensione e una più alta comprensione dell’altro, al contrario radicalizza i conflitti interculturali e interreligiosi.
A darci una mano a mettere a fuoco le questioni urgentissime che sono sul campo ci vengono in aiuto due libri fra loro molto diversi tra loro. Si tratta di Filosofia della crisi di Elio Franzini comparso da Guerini e Associati, e di Etica. I classici, le teorie e le linee evolutive, di Piergiorgio Donatelli edito da Einaudi.
Purtroppo l’andamento del mondo e il senso delle cose sono refrattari alla disciplina di una ragione universale che vorrebbe che l’universo sottostesse al suo andamento monocorde. Su questa via molto opportunamente ci guida Elio Franzini il quale rammenta come la stessa nozione di ragione non ha più oggi come obiettivo una ricostruzione fedele della struttura profonda della realtà. La ragione è piuttosto l’esito di una crisi: le sue costruzioni sono consapevolmente solo un modello di interpretazione dei fenomeni. Essa null’altro è che un fragile argine che si sporge sull’abisso del non senso. La ragione è dunque già di per sé l’esito di una crisi concernente la situazione dell’uomo del mondo, la possibilità di intenderlo e dominarlo definitivamente. La filosofia di conseguenza è figlia di un dubbio radicale che riguarda non per ultimo le sue stesse prerogative conoscitive. E’ questo un bagno di umiltà che non può che far del bene. 
Consapevole di questa mancanza costitutiva che la connota, la filosofia propone così una ragione dialogica, potremmo dire metodicamente alla ricerca di buone ragioni. Dialogare significa in questo contesto, etimologicamente, orientarsi tra le ragioni diverse dei diversi soggetti, tutte sofferenti per la loro relativa inadeguatezza, e così, su questa base, abilitate a riconoscersi reciprocamente.
Che ne è dell’etica infine in questo orizzonte? Il panorama offertoci da Piergiorgio Donatelli che attraversa in modo illuminante un arco di storia immenso della filosofia morale che va da Platone sino a Nietzsche, passando, tra gli altri, attraverso Tommaso, Grozio, Hobbes, Locke, Spinoza per venire sino a Kant e a Hegel e, infine, a Nietzsche ci aiuta notevolmente a orientarci a questo proposito. È un libro che aiuta anche a guardare al futuro. Le indicazioni finali fanno cenno in direzione di un’etica laica, che immaginiamo dialogica, che non ha più necessità di duplicare il mondo in un al di qua e in un al di là trascendente, che sceglie invece di inoltrarsi nell’intricata selva del presente.
Potremmo cosi supporre che nel futuro prossimo più che con un’etica dei valori, che si stagliano in alto sopra di noi, avremo a che fare con un’etica che riguarda il senso delle cose, la possibilità di condividerle, che è la condizione imprescindibile della sussistenza stessa della comunità umana sulla terra. 
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Come possiamo proporre un’etica nell’epoca della globalizzazione quando i costumi e i modi di vita, le fedi e le credenze conducono un’esistenza sempre più prossima senza per questo venire davvero a contatto? La prossimità di soggettività eterogenee, provenienti da mondi diversi non produce spesso una maggiore autocomprensione e una più alta comprensione dell’altro, al contrario radicalizza i conflitti interculturali e interreligiosi.
A darci una mano a mettere a fuoco le questioni urgentissime che sono sul campo ci vengono in aiuto due libri fra loro molto diversi tra loro. Si tratta di Filosofia della crisi di Elio Franzini comparso da Guerini e Associati, e di Etica. I classici, le teorie e le linee evolutive, di Piergiorgio Donatelli edito da Einaudi.
Purtroppo l’andamento del mondo e il senso delle cose sono refrattari alla disciplina di una ragione universale che vorrebbe che l’universo sottostesse al suo andamento monocorde. Su questa via molto opportunamente ci guida Elio Franzini il quale rammenta come la stessa nozione di ragione non ha più oggi come obiettivo una ricostruzione fedele della struttura profonda della realtà. La ragione è piuttosto l’esito di una crisi: le sue costruzioni sono consapevolmente solo un modello di interpretazione dei fenomeni. Essa null’altro è che un fragile argine che si sporge sull’abisso del non senso. La ragione è dunque già di per sé l’esito di una crisi concernente la situazione dell’uomo del mondo, la possibilità di intenderlo e dominarlo definitivamente. La filosofia di conseguenza è figlia di un dubbio radicale che riguarda non per ultimo le sue stesse prerogative conoscitive. E’ questo un bagno di umiltà che non può che far del bene. 
Consapevole di questa mancanza costitutiva che la connota, la filosofia propone così una ragione dialogica, potremmo dire metodicamente alla ricerca di buone ragioni. Dialogare significa in questo contesto, etimologicamente, orientarsi tra le ragioni diverse dei diversi soggetti, tutte sofferenti per la loro relativa inadeguatezza, e così, su questa base, abilitate a riconoscersi reciprocamente.
Che ne è dell’etica infine in questo orizzonte? Il panorama offertoci da Piergiorgio Donatelli che attraversa in modo illuminante un arco di storia immenso della filosofia morale che va da Platone sino a Nietzsche, passando, tra gli altri, attraverso Tommaso, Grozio, Hobbes, Locke, Spinoza per venire sino a Kant e a Hegel e, infine, a Nietzsche ci aiuta notevolmente a orientarci a questo proposito. È un libro che aiuta anche a guardare al futuro. Le indicazioni finali fanno cenno in direzione di un’etica laica, che immaginiamo dialogica, che non ha più necessità di duplicare il mondo in un al di qua e in un al di là trascendente, che sceglie invece di inoltrarsi nell’intricata selva del presente.
Potremmo cosi supporre che nel futuro prossimo più che con un’etica dei valori, che si stagliano in alto sopra di noi, avremo a che fare con un’etica che riguarda il senso delle cose, la possibilità di condividerle, che è la condizione imprescindibile della sussistenza stessa della comunità umana sulla terra. 
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Come possiamo proporre un’etica nell’epoca della globalizzazione quando i costumi e i modi di vita, le fedi e le credenze conducono un’esistenza sempre più prossima senza per questo venire davvero a contatto? La prossimità di soggettività eterogenee, provenienti da mondi diversi non produce spesso una maggiore autocomprensione e una più alta comprensione dell’altro, al contrario radicalizza i conflitti interculturali e interreligiosi.
A darci una mano a mettere a fuoco le questioni urgentissime che sono sul campo ci vengono in aiuto due libri fra loro molto diversi tra loro. Si tratta di Filosofia della crisi di Elio Franzini comparso da Guerini e Associati, e di Etica. I classici, le teorie e le linee evolutive, di Piergiorgio Donatelli edito da Einaudi.
Purtroppo l’andamento del mondo e il senso delle cose sono refrattari alla disciplina di una ragione universale che vorrebbe che l’universo sottostesse al suo andamento monocorde. Su questa via molto opportunamente ci guida Elio Franzini il quale rammenta come la stessa nozione di ragione non ha più oggi come obiettivo una ricostruzione fedele della struttura profonda della realtà. La ragione è piuttosto l’esito di una crisi: le sue costruzioni sono consapevolmente solo un modello di interpretazione dei fenomeni. Essa null’altro è che un fragile argine che si sporge sull’abisso del non senso. La ragione è dunque già di per sé l’esito di una crisi concernente la situazione dell’uomo del mondo, la possibilità di intenderlo e dominarlo definitivamente. La filosofia di conseguenza è figlia di un dubbio radicale che riguarda non per ultimo le sue stesse prerogative conoscitive. E’ questo un bagno di umiltà che non può che far del bene. 
Consapevole di questa mancanza costitutiva che la connota, la filosofia propone così una ragione dialogica, potremmo dire metodicamente alla ricerca di buone ragioni. Dialogare significa in questo contesto, etimologicamente, orientarsi tra le ragioni diverse dei diversi soggetti, tutte sofferenti per la loro relativa inadeguatezza, e così, su questa base, abilitate a riconoscersi reciprocamente.
Che ne è dell’etica infine in questo orizzonte? Il panorama offertoci da Piergiorgio Donatelli che attraversa in modo illuminante un arco di storia immenso della filosofia morale che va da

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