mercoledì 26 ottobre 2016

Il database della storia globale



Seshat, il database che vuole spiegarci il passato e prevedere anche gli eventi del futuro
di Gabriele Beccaria La Stampa TuttoScienze26.10.16
Molti storici non gradiscono, altri hanno accettato di buon grado. Seshat continua ad accumulare dati e, a inizio 2017, dovrebbero arrivare i primi risultati, capaci di suggerire una nuova visione del nostro passato.
Seshat era la dea egizia della conoscenza, oggi è diventata un database storico-archeologico, unico nel suo genere, che esibisce una duplice promessa: esplorare il passato come mai è stato fatto, testando ipotesi diverse e quindi selezionando quelle vincenti, e allo stesso tempo offrire una serie di modelli con cui migliorare le capacità di previsione degli eventi futuri.
Uno dei fondatori si chiama Peter Turchin, professore alla University of Connecticut, e sostiene la necessità - non più procrastinabile - di fondare le teorie su ciò che è avvenuto su basi più scientificamente solide di quanto si sia fatto finora. Al momento, come in un maxigioco, il mondo è stato diviso in 10 macroregioni e in 30 aree, in cui si snocciolano centinaia di varianti: dall’uso dei calendari alle gerarchie politiche e militari, fino alle caratteristiche (prima di tutto quantitative) delle popolazioni. Un viaggio a ritroso nel tempo che dagli inizi del Novecento arriva a 10 mila anni fa e, quindi, agli albori dell’agricoltura. Per rendere il tutto più fluido - e far «dialogare» queste realtà eterogenee - sono stati immessi 130 mila fatti.
Al momento sono state completate le «caselle» che riguardano la complessità sociale e religiosa, oltre alle guerre, e si sta affrontando la fase 2, focalizzata, invece che sullo sviluppo, sulle crisi e sui collassi delle civiltà. Senza dimenticare, in questa galleria, le controverse azioni di singoli individui considerati fuori dal comune, che siano re, generali o intellettuali. Uno dei prossimi obiettivi - ha spiegato Turchin - è capire cosa rende le società più stabili e forti, oltre che pacifiche. 

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