mercoledì 17 maggio 2017

"Forni crematori" e manipolazione continua. Il parere degli esperti manipolatori e lo "studente di Aleppo"


Nell'ordine democratico-umanitario chi impone i nomi suscita la realtà.
Per essere più efficace e letterale, la costruzione del Nuovo Hitler del momento da parte dell'Impero non si fa scrupoli nell'utilizzare in maniera strumentale - banalizzandolo - uno degli archetipi centrali dell'immaginario democratico e antifascista successivo alla Seconda guerra mondiale: il crematorio.
Una soglia simbolica è stata superata nella propaganda di guerra.
Tutte le nostre parole, da "antifascismo" a "internazionalismo" - ma già "libertà" e "democrazia" - , sono da tempo in mano al nemico e sono inservibili senza un preliminare lavoro di critica e di autonomo revisionismo.
Va notato che l'assenza di prove documentali non è dovuta solo al fatto che probabilmente queste prove non esistono perché non esistono i forni: l'Impero, infatti, per definizione non è tenuto a portare prove. La sua stessa parola coincide immediatamente con quellla realtà che istituisce e di conseguenza nessuno nell'ambito del Mondo Libero solleva la questione dell'onere della prova perché nessuno ne sente il bisogno. La Voce del Padrone è di per sé l'orizzonte di tutto ciò che è percepibile e valido.
Va notato inoltre che se un uso analogo fosse stato fatto da qualcuno privo di questo potere ontologico di imporre i nomi, l'accusa di relativizzazione dello sterminio degli ebrei e dunque di antisemitismo sarebbe stata immediata [SGA].





















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